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Greta Thunberg

Fresia Alluminio tra sostenibilità e risparmio

Il rapporto speciale sul clima, diffuso in questi giorni dal Gruppo Intergovernativo sul Cambiamento climatico (IPCC), ha drammaticamente comprovato come non ci siano segni di miglioramento, ma anzi la situazione stia rapidamente peggiorando su tutti i fronti: riscaldamento ed innalzamento dei mari, scioglimento dei ghiacciai, aumento di fenomeni metereologici sempre più intensi ed estremi, interi ecosistemi a rischio. Il rapporto dell’IPCC ribadisce però che ci sono strade percorribili per attenuare il problema: prima tra tutte la netta riduzione delle emissioni di anidride carbonica che devono essere abbattute del 45% rispetto ai livelli attuali entro il 2030.

In questo ambito un contributo importante può essere dato dal risparmio energetico conseguente alla riqualificazione edilizia: inserimento di cappotti in facciata, sostituzione di caldaie e serramenti con sistemi ad alta efficienza energetica sono tra gli interventi più comuni e più significativi.

Cementificazione, inquinamento, deforestazione
La sostituzione degli infissi con serramenti in alluminio a taglio termico è una scelta ecosostenibile e vantaggiosa: l’alluminio infatti è il materiale ecosostenibile per eccellenza, mentre la tecnologia dei sistemi a taglio termico è garanzia di un notevole risparmio in bolletta sia nei mesi invernali che nei mesi estivi.  
 
Ancora troppo spesso però, l’acquisto di nuove finestre viene percepito come una spesa che non sempre si è in grado di affrontare.

Il provvedimento dell’Agenzia delle Entrate, approvato il 31 luglio scorso, che ha reso attuativo l’art. 10 del Decreto Crescita può però aiutare a risolvere molte indecisioni. Questo articolo prevede la possibilità di scontare in fattura l’importo corrispondente all’Ecobonus per la riqualificazione energetica dei serramenti. Questo significa che il privato (ma anche la persona giuridica) può richiedere lo sconto immediato in fattura del 50% pagando le finestre la metà. L’altra metà potrà essere ceduta al fornitore che accetterà di farsene carico e che recupererà la somma spettante in 5 rate annuali sotto forma di credito di imposta.
27 settembre 2019