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Riqualificazione edilizia

Qual è il futuro per i bonus fiscali ai fini del risanamento energetico degli edifici in Italia?

Ad oggi, abbiamo già un quadro delineato sui bonus fiscali, e associazioni e rappresentanti di categoria cercano di delineare il futuro più longevo degli incentivi, e su un punto sono tutti d’accordo: vanno necessariamente prorogati, strutturati e regolamentati; anche ridimensionati in percentuali minori, ma mantenendo la possibilità di cessione del credito come unica forma realmente democratica di attuazione della misura.

Strutturare nel tempo e nella forma gli incentivi e le modalità di accesso a essi è essenziale per poter rispondere agli obiettivi europei del pacchetto “fit for 55%”, e quindi alla imminente direttiva denominata “case green” che ha l’obiettivo di riqualificare obbligatoriamente una certa percentuale del nostro patrimonio edilizio esistente facendogli fare un bel salto di classe energetica.

In questo contesto di definizione di una strategia energetica, si colloca una pubblicazione del Rapporto sulla Certificazione Energetica degli edifici per il 2023 redatto da ENEA e CTI, che affronta una serie di temi volti a migliorare la qualità degli Attestati di Prestazione Energetica (APE) e si pone come “uno strumento di lavoro sempre aggiornato e in continua evoluzione per supportare chi deve o vuole definire strategie, misure e azioni sul parco edilizio nazionale in linea con gli sfidanti obiettivi che ci impone la transizione energetica e la decarbonizzazione.”

Il rapporto analizza gli APE emessi nel 2022 e sottolinea il miglioramento nella qualità dei dati ottenuta grazie all’interconnessione con il Sistema Informativo sugli APE (SIAPE). ENEA ha anche sviluppato sistemi informativi per i Catasti Regionali degli APE, per massimizzare l’interoperabilità e la condivisione dei dati.

Tornando alla definizione di una strategia politica in ambito energetico, il rapporto è utile per il quadro che emerge sulla distribuzione per classe energetica degli immobili sia pubblici che privati, sia residenziali che non, certificati e dotati di APE (circa 1,3 milioni gli APE analizzati) registrati nel Sistema Informativo SIAPE ed emessi nel 2022 da diciassette Regioni e due Province Autonome.

Secondo il rapporto, assistiamo a un notevole miglioramento delle prestazioni energetiche del patrimonio immobiliare italiano certificato, con una significativa riduzione percentuale degli edifici classificati nelle categorie energetiche meno efficienti, F e G (-3,7%), controbilanciata da un aumento corrispondente delle categorie più virtuose, A4-B (+3,7%).

Proprio questo +3.7% di incremento delle classi energetiche alte, è frutto di Superbonus ed Ecobonus e ci dice, che lo sforzo importante e concitato di un anno di fervore edilizio, con il dispiegamento di forze economiche rilevanti non è sufficiente per gli obiettivi della futura direttiva europea che vuole al 2030 almeno il 15% delle classi F in classe D. Questo risultato, che – sottolineo – è concentrato in un solo anno, il 2022, ci fa capire che è la direzione giusta, non possiamo abbandonare l’idea di un piano di incentivi strutturato se vogliamo raggiungere il nostro obiettivo al 2030. E questo piano va pensato a lungo termine, anche oltre il 2030, a patto che sia stabile, democratico, e soprattutto controllato.

Dal rapporto emerge che circa il 55% degli edifici riferiti al settore residenziale, e meno del 30% di quelli non residenziali censiti, continua a mostrare prestazioni energetiche inferiori, classificandosi nelle classi F-G; e se consideriamo il periodo di costruzione, quasi l’80% degli immobili è stato costruito prima del 1991. Nel dettaglio, la maggior parte degli attestati proviene dalla regione Lombardia (20,5%), seguita da Lazio (9,6%) e Veneto (8,4%). Nonostante una lieve diminuzione, gli APE associati a compravendite e locazioni continuano a costituire oltre l'80% del campione analizzato. Crescono, invece, le riqualificazioni energetiche e le ristrutturazioni profonde, che rappresentano rispettivamente il 5,7% e il 4,1% degli APE emessi nel 2022 (+1,5% per entrambi rispetto al 2021).

L’aumento percentuale dei casi nelle classi energetiche A4-B, è riferito al solo settore residenziale proprio perché frutto del Superbonus. Diversamente, il settore non residenziale mostra una crescita della percentuale di casi con prestazioni energetiche intermedie (C-E), a discapito soprattutto delle classi energetiche più efficienti.

In sintesi, il lavoro da fare per riqualificare energeticamente il patrimonio edilizio esistente è ancora tanto, per questo Fresia Alluminio vuole imprimere un segno profondo con partner in grado di poter garantire la buona riuscita della riqualificazione, partendo dalle aziende e dai professionisti.

Tra questi citiamo l’ing. Andrea Rotta, esperto di efficientamento energetico da oltre 25 anni, che insieme al suo collaboratore ing. Matteo Meleddu, ha partecipato con uno speech all’evento Vision ’24.

Con l’ing. Andrea Rotta, ci siamo intrattenuti dopo il convegno, per un’intervista che riportiamo di seguito:

 

Consulenti per la ristrutturazione

1. Qual è il ruolo principale di un ingegnere specializzato nella riqualificazione energetica degli edifici e come contribuisce a migliorarne le prestazioni?

La riqualificazione energetica, è quel percorso che trasforma un’abitazione che consuma tanto, ovvero ha una classe energetica scadente, in un edificio a basso consumo, in classe A4.
Il professionista che si occupa di riqualificare un edificio è la persona che innesca la miccia nella testa del cliente, che decide di investire le proprie risorse, per migliorare la vivibilità della propria abitazione, migliorare il comfort, abbattere le bollette e soprattutto inquinare meno.
Fare un sopralluogo è il primo passo per consigliare il cliente sulle scelte migliori, preparare i progetti, selezionare insieme a Fresia Alluminio le ditte e partire con i lavori. Seguirli e portarli a termine è la parte più facile e più divertente del mio lavoro.
Infine la pratica si conclude con l’aspetto della fiscalità, ovvero la procedura che ti permette di portare in detrazione i costi sostenuti nelle percentuali più indicate dal bonus edilizio scelto.

2. Quali sono i vantaggi per i proprietari immobiliari in Piemonte che investono nella riqualificazione energetica dei loro edifici, sia in termini di risparmio energetico che di valore dell'immobile?

Il più prestigioso vantaggio della riqualificazione energetica è l’aumento del valore immobiliare, infatti un immobile in classe A4 che consuma poco, vale di più di un immobile vecchio che consuma tanto.

Oggi chi compra una nuova casa, vuole sapere in anticipo quanto spenderà in bolletta, e una casa in classe A4 è garanzia di spese contenute.

Incremento del valore immobiliare
isolare termicamente l'edificio

3. Puoi condividere alcune delle tecniche più efficaci utilizzate nella riqualificazione energetica degli edifici in Piemonte?

La prima tecnica è sicuramente il cappotto. Se in Piemonte non fa più molto freddo, certamente fa molto caldo e, in termini energetici, oggi sappiamo che raffrescare costa di più che riscaldare.

Un cappotto con materiali naturali, come per esempio lana di roccia ad alta densità, impedisce al caldo di entrare durante la stagione estiva e questo migliora le prestazioni energetiche.

Il secondo intervento, in ordine di importanza, è la sostituzione dei serramenti vecchi, con serramenti nuovi in doppio o triplo vetro, che danno anche un miglior comfort acustico agli occupanti della casa.

Dopo aver lavorato sull’involucro, pensiamo al tipo di impianto: a tal proposito oggi non si usano più le caldaie, che vengono sostituite dalle pompe di calore alimentate da energia elettrica, possibilmente fotovoltaica.

Poi è necessario mettere un sistema di ventilazione meccanica controllata, per avere i giusti ricambi orari di aria, che non sono più garantiti dagli spifferi che prima passavano dai vecchi serramenti. La VMC aiuta le persone a vivere in ambienti con aria sana, pulita e salubre.

Ed infine un impianto fotovoltaico con batterie di accumulo per autoprodursi la corrente.

Infine tutta questo insieme di interventi deve essere regolato da un sistema di intelligent building attraverso App su cui poter seguire giorno per giorno i consumi, anche quando si è fuori casa.

4. Come un ingegnere può contribuire a ridurre in modo significativo i consumi energetici di un edificio e migliorarne l'efficienza?

Come detto sopra, va seguito l’iter di ristrutturazione che ho chiamato HOME4YOU, ovvero i 4 pilastri per vivere bene all’interno delle nostre abitazioni, respirando aria sana, pulita e salubre e non ammalarsi più.
Infatti non tutti sanno che all’interno degli ambienti chiusi, l’inquinamento indoor e 5/6 volte maggiore rispetto all’inquinamento che respiriamo fuori casa. Per questo è necessario adottare i migliori sistemi per fare della nostra casa una SMARTHOME.
Efficientare sì, ma con rispetto di chi abiterà la nuova casa.

5. In che modo la riqualificazione energetica degli edifici contribuisce alla sostenibilità ambientale e alla riduzione dell'impatto ambientale in Piemonte?

Certamente consumare meno significa inquinare meno.

La cosa più impattante è sicuramente il fatto di eliminare il gas metano dalle abitazioni, in favore di impianti in pompa di calore alimentati dal fotovoltaico.

Inoltre scegliamo materiali naturali e materie prime riciclabili come i profili per serramenti in alluminio di Fresia Alluminio prodotti con l’oltre l’80% di alluminio secondario e barrette di poliammide rigenerate.

L’alluminio secondario ha, rispetto all’alluminio primario, l’enorme vantaggio di evitare il consumo di risorse minerarie del nostro pianeta e, soprattutto, prevede un investimento energetico inferiore del 95% con conseguente minor emissione di CO2 nell’atmosfera.

Le caratteristiche di sostenibilità dei sistemi per serramenti di Fresia Alluminio sono certificate da ente terzo e culminano nell’ottenimento della Dichiarazione Ambientale di Prodotto EPD® che quantifica le prestazioni ambientali dei prodotti mediante parametri di sostenibilità universalmente riconosciuti.

serramenti ecosostenibili in alluminio

6. Quali sono i costi tipici associati a un progetto di riqualificazione energetica e quanto tempo di solito è necessario per ottenere un ritorno sull'investimento?

Questi anni in cui ha regnato il Superbonus 110%, hanno creato una certa confusione generale su prezzi materiali e lavorazioni.

Diciamo che con i futuri bonus, o meglio eco-bonus, al 70/65%, nel giro di pochi anni si rientra dell’investimento.

Pochi anni intendo 5/6 anni.

Il vantaggio immediato è quello del comfort abitativo che dando un immediato valore alla vivibilità in casa, agisce sulla salute, sull’umore e soprattutto sul riposo: e questo per me non ha prezzo.

Quindi è importante capire che fare una ristrutturazione energetica migliora la vita, di tutta la famiglia.

riqualificazione completa dell'edificio

7. Puoi condividere un esempio di un progetto di riqualificazione energetica di successo in Piemonte e i risultati ottenuti?

Sono tantissimi i progetti fatti, certamente il caso delle villette è quello più esemplare. Infatti abitazioni singole degli anni ’60 – ’70, invendibili sul mercato per i loro alti consumi, diventano gioielli, con spese annue sotto al migliaio di euro, e soprattutto con un bel restyling moderno.

8. Quali consigli puoi dare ai proprietari di edifici in Piemonte che stanno considerando un progetto di riqualificazione energetica?

Il primo consiglio è quello di affidarsi ad un professionista con esperienza, per effettuare uno studio di fattibilità che prevede un iter realizzativo, per portare la casa in classe A4.

E poi dopo essersi affidati ad un team di aziende affidabili... fidarsi e avere molta pazienza!

9. Quali tendenze future prevedi nel settore della riqualificazione energetica degli edifici in Piemonte e come potrebbero influenzare il mercato immobiliare?

Siamo tutti in attesa di sapere se l’Italia recepirà la normativa europea del 2023 sulle abitazioni, che prevede di non poter più vendere e affittare le case in classe G e F.

Questo significa che l’80% delle case, non avrà più mercato.

Detta così è davvero una spada tagliante sulla testa degli italiani che hanno risparmiato una vita per acquistare il loro bene più prezioso.

Se questa legge, sarà esecutiva, tutti dovranno pensare di fare qualche intervento per migliorare la classe energetica della propria abitazione.

Quello che posso consigliare oggi, in vista di restrizioni che avverranno in qualche misura (così come sta succedendo per le auto diesel) nei prossimi anni, è di iniziare ad investire “energeticamente” sulla propria casa, che rimarrà comunque il luogo migliore dove vivere.

27 febbraio 2024