Impronta di carbonio: un nuovo traguardo green di Fresia Alluminio
Ma la sostenibilità per Fresia Alluminio si compone di molteplici tasselli tra cui anche quello della carbon footprint (impronta di carbonio), di cui sentiamo parlare sempre più spesso in quanto è uno degli indicatori principali per comprendere come raggiungere la neutralità climatica richiesta dall’Europa entro il 2050. La carbon footprint indica infatti la quantità totale di gas ad effetto serra, espressa generalmente in tonnellate di CO2 emessa nell’atmosfera, sia direttamente che indirettamente, da un prodotto, un servizio o un’organizzazione, in tutto il ciclo di vita.
Il settore delle costruzioni, secondo le recenti analisi della Commissione Europea, è responsabile del 40% della domanda dell’energia primaria nell’Unione Europea e del 36% delle emissioni di gas a effetto serra. Nello specifico in Italia queste percentuali sono del 27,9% e del 24,2%.
Chiediamo a questo punto a Marco Rizzo, Responsabile Qualità Fresia Alluminio, di spiegarci la correlazione tra la Carbon footprint e la nostra azienda:
“Il calcolo degli impatti ambientali dei prodotti e delle organizzazioni, in termini di carbon footprint o water footprint, è percepito dai consumatori come un indice di qualità e sostenibilità delle imprese. Gli studi sugli impatti ambientali dei prodotti e organizzazioni sono infatti precursori di attività volte a dissociare la crescita economica dalla degradazione ambientale, minimizzare l’impatto ambientale delle attività economiche attraverso l’ottimizzazione dell’efficienza nel consumo di risorse naturali oppure la riduzione delle emissioni, o ancora, di mitigazione e partecipazione a programmi volontari.
Fresia Alluminio ha deciso di instradarsi nel percorso di calcolo della Carbon Foot Print, secondo la ISO 14064, in modo da analizzare il proprio stato ed intervenire al proprio interno, andando incontro ad un eventuale piano di miglioramento. Questo approccio è alla base di molti schemi di certificazione di impatto ambientale dei prodotti e delle organizzazioni, al fine di supportare efficacemente gli sforzi di valorizzazione sul mercato dell’eccellenza ambientale dei prodotti e dei servizi che Fresia Alluminio offre ai propri clienti.
La “footprint” è uno strumento che consente di calcolare in modo scientificamente robusto l’impatto dei ns prodotti e della ns organizzazione rispetto a diverse problematiche ambientali (ad esempio l’effetto serra, le risorse idriche, l’eutrofizzazione, il consumo di risorse, ecc.) e di comunicarlo in modo sintetico ed efficace ai ns consumatori.
Il risultato a cui tale metodo conduce è una rosa di indicatori relativi alle principali categorie di impatto ambientale (emissioni di gas ad effetto serra, efficienza nell’uso delle risorse, consumo di risorse idriche, ecc.) che Fresia Alluminio può decidere di utilizzare anche a fini competitivi, in particolar modo nella comunicazione di marketing e nei confronti del mercato.”
Fresia Alluminio ancora una volta ha tagliato, per prima nel suo settore, il traguardo del calcolo delle emissioni di CO2 nell’aria legate alla realizzazione della singola finestra.
Chiediamo, sempre a Marco Rizzo, come e dove viene comunicato questo dato importante?
“L’approccio metodologico che Fresia Alluminio ha deciso di intraprendere, relativamente alla Carbon Foot Print per lo sviluppo della finestra di alluminio, è stato attraverso lo studio LCA dell’alluminio fornito dai propri fornitori. Attraverso questa analisi, il nostro software Termosoftware è in grado di fornire il valore di CO2 emessa relativamente all’alluminio utilizzato nella costruzione della singola finestra. Questo valore è presente sull’etichetta energetica rilasciata dal software alla fine del calcolo della commessa. Questa etichetta, consegnata dal serramentista al cliente finale insieme a tutta la documentazione CE di ogni singolo manufatto, mette a conoscenza quest’ultimo di quanto sia l’impronta di CO2 rilasciata.”